Tra gli addetti ai lavori ci si chiede spesso quale sia una buona percentuale di aggiudicazione rispetto al volume annuo di gare partecipate.

È convinzione diffusa che un buon trend sia di riuscire ad aggiudicarsi almeno un numero di tre gare su cento, sperando poi per l’operatore economico che quelle aggiudicate siano proprio le economicamente più fruttuose.

Solo gli uffici gare più preparati riescono ad avvicinarsi a tale rapporto, non è richiesta solo fortuna quanto più capacità a saper partecipare.

A questo punto della trattazione del testo pare doveroso ricapitolare alcune buone prassi e accorgimenti che possano aumentare i margini di successo nell’operato quotidiano dell’ufficio gare.

Si ritiene che il miglioramento dello score passi essenzialmente per le seguenti azioni:

  • ampliare la partecipazione alle gare, perché più gare si fanno più c’è possibilità di vincere;
  • ridurre errori che possano portare all’esclusione, perché se si partecipa, investendo tempo e denaro, non può accadere di essere buttati fuori dalla gara, anche perché per la legge di Murphy l’esclusione avverrà proprio nella gara giusta dove l’offerta ci avrebbe portato ad aggiudicazione;
  • centrare l’offerta vincente, perché partecipare a tante gare con offerte fuori mercato non serve a nulla, sono solo risorse spese male.

Ampliare la partecipazione alle gare

Più si partecipa alle gare più opportunità ci sono di portare a casa un lavoro. Sono quindi valide a raggiungere tale finalità tutte quelle azioni che consentano l’ampliamento della partecipazione in un determinato periodo. Di seguito alcune riflessioni su aspetti che possono sicuramente incidere.

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Estratto dalla pubblicazione “Vademecum per l’ufficio gare delle imprese dei lavori pubblici” III edizione, anno 2022, Maggioli editore, autore Paolo Capriotti